Habit loop

L'abitudine. L'habit loop, ovvero il rituale col quale si svolge un'abitudine, sta ad indicare la sequenza di bisogni che ne spiegano il funzionamento.

Sarà per questo che c'è chi si alza dal letto appoggiando sempre lo stesso piede, e chi segue, a volte maniacalmente, una sorta di check list mentale che trova rassicurante.

Scrivo questo mentre penso invece ai gesti meccanici che ogni giorno mi sollevano e mi lasciano libera di pensare ad altro. Non è alienante, è solo “svuotare il cestino”, fare spazio. A volte la monotonia è rassicurante, a volte.

Pablo Neruda ha scritto: " ...lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine... chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita, di fuggire ai consigli sensati.... chi non trova grazia in sé stesso."

E qui, siamo decisamente in una dimensione parallela che non si può relegare alla semplice abitudine. Siamo già nel rifiuto della routine che a volte non hai scelto ma che ti permette di sopravvivere. Siamo in coda sui raccordi anulari o nei supermercati. Siamo agli aperitivi del venerdì sera o al caffè del mercoledì con le amiche.

È così sottile la differenza tra desiderio e abitudine, così crudele il dover riconoscere a sé stessi che proprio non ti va, che prenderesti la prima uscita dal raccordo per andare al mare o che molleresti il carrello per andare a vedere quel ciliegio fiorito vicino al fiume.

Lo avete mai fatto? Non un colpo di testa ma qualcosa di fuori controllo, fuori schema, forte come uno schiaffone in viso, un brivido di adrenalina.

Sfidare il certo per l’incerto.

Appartengo alla generazione che aveva ancora delle certezze lavorative, e non è poco, ma ho cambiato, ho rischiato, ho abbandonato le rotaie rassicuranti per guardare altrove. Ho sofferto, gioito, vissuto.
Ecco, posso dire che ho vissuto.

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