Ti hanno detto

E così hai aperto gli occhi. Anche oggi.

La sveglia ha suonato la prima volta e l’hai silenziata, sapendo di avere ancora 15 minuti prima del secondo e definitivo squillo. Ti sei crogiolato tra le lenzuola, mezzo scoperto perché fa ancora caldo, e hai passato quei 15 minuti in dormiveglia, forse hai sognato, ti sei stiracchiato, hai affondato la testa nel cuscino, cercando l’oblio.

Ma al secondo allarme, rumoroso e fastidioso come un colpo di clacson al semaforo, sei scattato a sedere, come una molla. Hai ancora gli occhi chiusi e non vorresti, proprio non vorresti alzarti.

Allunghi una mano sul comodino, prendi le tue pillole bianche e rosa e bevi, a collo, dalla bottiglia.

Alzati, forza.

Quanto è difficile, quanto peso hai addosso. Eppure ti hanno detto che sei forte.

Che ne sanno?

Ti guardi allo specchio, la barba, devi rasarti, e dovresti anche andare dal barbiere. Oggi, no.

Un passo davanti all’altro, fino alla cucina, ti siedi mentre aspetti il caffè. I pensili, la tavola, il forno, la macchinetta del caffè. Borbottio e vapore profumato, spegni il fuoco. Rimani così, in piedi, davanti alla moka, la tazzina di fianco che aspetta.

Rimani così.

Hai chiuso ancora gli occhi, vorresti solo dormire. Ma ti hanno detto che sei forte. Versi il caffè e lo bevi lentamente, caffè nero, lungo, senza zucchero, come la tua vita, amara e buia.

Un piede davanti all’altro fino al bagno. Ti hanno detto che sei forte. La schiuma da barba bianca, una nuvola sul viso e il rasoio che traccia solchi, sciacqui e ricominci. Ti hanno detto che sei forte. Le braccia pesano, una lacrima scende lungo un solco appena rasato, tra la schiuma.

Che ne sanno?


Foto di Serhat Beyazkaya da Unsplash

8 pensieri su “Ti hanno detto

  1. Ho riletto questa mattinata dell’uomo che forte forse lo è, perché ha avuto il coraggio di alzarsi dal letto. Perché non basta lo squillo della sveglia, ma quel fuoco impercettibile che cova sotto le ceneri. Fossero anche le ceneri della vita passata, E tu lo hai ben descritto lasciando intendere al lettore che la sua vera forza non è quella che gli altri vedono. Quella dà fastidio. La sua vera forza è quella che gli rende gradevole il caffè amaro, è quella che gli fa scorrere una lacrima lungo la guancia, proprio quella che gli altri definirebbero il segno inequivocabile della sua debolezza. “Che ne sanno?”

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  2. Sono quelli che appaiono forti che a volte hanno bisogno di conforto e comprensione , ma ho imparato che il più delle volte non conviene confidarsi perché la gente è superficiale e spesso è solo curiosa e non capirebbe…Bisogna farsi forza 😥
    Lo faccio fin da piccolissima .Quando senti tristezza… Scrivi.! La scrittura è terapeutica… Ecco perché adesso sono qui, ma l’ avrei fatta finita da tanto…Un abbraccio di solidarietà e conforto… Ciao Marcella !💞🥀💞

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