Fuori tempo

*il brano ha partecipato al gioco degli incipit, ideato e condotto da Luz (https://iolaletteraturaechaplin.blogspot.com/)

  • MA… evidentemente mi sono persa la fase in cui si dovevano esprimere 2 preferenze tra tutte le storie pubblicate sul sito d Luz, quindi sono stata esclusa. 😬 Era la mia prima partecipazione, un mini contest interessante che chiedeva un INCIPIT, basato su una tra le tre foto proposte da Luz. Comunque questo è stato il mio incipit, scaturito da questa immagine che avevo scelto. PS: il titolo sembra quasi una premonizione 😜

FUORI TEMPO

Il viale si distendeva davanti a lui come uno spartito dimenticato sul leggio. Il maestro avanzava piano, inghiottito da un silenzio così denso che sembrava ascoltarlo. Ogni passo era una nota che si scriveva da sola, ogni colpo del bastone un accordo sommesso, improvvisato da un’orchestra invisibile. L’aria fredda profumava di legno antico e di velluto, come la sala di un teatro vuoto dopo la standing ovation. Il bastone ticchettava sulla pietra come una bacchetta d’orchestra dimenticata sul podio dopo l’ultimo applauso. Gli alberi, nudi e contorti, si piegavano appena al suo passaggio, simili a violinisti stanchi. Camminava immerso in un tempo sospeso mentre, sotto il cappotto elegante, il cuore batteva con una cadenza curiosamente adolescente. Sposarsi. A quell’età. Con lei. La sola che lo aveva guardato non come un monumento polveroso, ma come un enigma ancora da risolvere. Lei. Appariva sempre così: improvvisa, nel mezzo dei suoi pensieri, come un tema musicale che riaffiora dopo un lungo interludio. La sua allieva insolente, con quel sorriso sghembo capace di bucare le convenzioni come un colpo di timpano in un quartetto d’archi. Era l’unica che lo guardasse senza reverenza, come se sotto i suoi anni vedesse ancora l’uomo, non il maestro.

–       Mi sposerai, vecchio direttore?

Sussurrava la sua voce dentro la nebbia, mescolandosi al fruscio degli alberi. Lui rise piano. Il viale si piegò su sé stesso, le luci si abbassarono come a teatro, e nella sua testa partì un valzer leggero. Poi, di colpo, tutto si fermò: l’orchestra era in pausa. Sentiva chiaramente i battiti del suo cuore.

17 pensieri su “Fuori tempo

  1. Adesso ho capito perché il mio secondo voto è scomparso. Io ti avevo votato insieme al pezzo di Massimo perché tolto il mio, che ovviamente non ho votato, li ho travati i pezzi migliori.

    Però complimenti perché questo incipit meritava miglior fortuna.

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  2. mannaggia, pensare che ti avevo anche votato 😦
    mi era piaciuta l’atmosfera sospesa e intrigante, avrà poi sposato la sua allieva o il vecchio maestro si era lasciato andare a una fantasia?
    Spero che a dicembre ci sarai di nuovo, ricordandoti di votare!
    ml

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