(19) CAREZZE DI VENTO

Cosa mi sta bruciando le gambe? Una fiamma, piccola, un accendino. I miei polpacci, rossi stanno sanguinando leggermente, qualcuno sta staccando delle piccole sanguisughe. Mi sembra di averle dappertutto, mi sto spogliando, ho tolto la camicia e alzato i pantaloni fino al ginocchio. Qualcuno sta ridendo. Cosa avrai da ridere? Che schifo, che paura, mi verrà un’infezione? Osservo i piccoli fori, lasciati sulla mia pelle dai minuscoli vermi ormai a terra, morti. Non sono molti ma solo l’idea che abbiano succhiato il mio sangue per una buona mezz’ora mi rende isterica. La traversata della palude ora non mi sembrava più così divertente. Ho la febbre. Ho la sensazione di avere la febbre.

Sento dei suoni, ancora questa cosa non me la spiego. Sono versi di animali, fronde che si muovono. Sono debole per il caldo soffocante, ma il villaggio è vicino, siamo a Luang Namtha, nel Laos, le baracche hanno i tetti colorati e i bambini corrono nella polvere rossa.

Poi il verde, quelle tonalità di verde così intenso che si staglia sul cielo grigio per l’umidità. Com’ero giovane.

E tu chi sei? Quanti anni avrai? Cinque, sei? Seri bellissima, davvero. Qualcuno ti sta chiamando, una voce dolce, come dolci sono i suoni che ricordo, in una lentezza che scandiva il tempo a modo suo.

Una cascata, il rumore di una cascata e sono là sotto. Non penso più alle sanguisughe, sono col mio amore e siamo acqua, mani che si raggiungono sotto i getti, che si appoggiano alla roccia. Siamo nella giungla, in un punto tra Luang Prabang e Hanoi. Restiamo qui, ti prego, restiamo. Avverto armonia, emozione, e sento il profumo delle baguettes.

Soffia un vento dolce sulla pelle bagnata.