(24) FIAMME

Vampate, arancio e rosso fuoco. Mi circondano, appaiono e scompaiono, illuminano il buio, accecano senza bruciarmi. É l’inferno?

Non credo. A rigor di logica dovrebbe essere un luogo di dolore e pentimento. Bibbia : il fuoco che non si spegne, i vermi che non muoiono, le tenebre eterne e il pianto e lo stridore di denti.

Queste sono lingue di fuoco vive, che si avvinghiano e sfumano nel blu. E sono blu, sono rossa, sono connessa a qualcosa, qualcuno. Un passo di tango, uno scialle sfrangiato che vola nell’aria, movimenti lenti o scattanti, una danza d’amore, desiderio, potere.

Bocche assetate, stomaci contratti, mani che cercano, afferrano, lasciano e rincorrono.

Sei tu, amore mio?

Sei tu?

Ancora fiamme, quasi una torcia, enorme, il mio viso e il tuo viso.

Non provo niente. Perchè?

É il mio passato, la mia vita. Era la mia vita.

Non provo niente.

Quindi è questa la morte?

Distaccarsi, allontanarsi dal ricordo di sé? Svanire lentamente?

Il mio viso riflesso come in uno specchio ma non è come nei miei ricordi. É il viso della vecchia signora, immobile. Ora è mia madre, mia nonna, il bimbo di mio fratello, una suora, una ballerina, una tossica, un business man, una cantante…

Scorrono veloci le immagini, si sovrappongono. Io, sono tutte quelle visioni, ne avverto gioie, preoccupazioni, solitudini, dolori, desideri, sogni. E se questo fosse un sogno? Se mi svegliassi?

Ma sono qui e da nessuna parte, qui e ovunque.

Scorro nella linfa di un albero fino ai suoi frutti. Sono viva nelle gocce lattiginose di un frutto di fico, cibo per piccoli insetti che si fiondano, mentre vedo un vecchio, lontano, che sta urinando, tra due macchine. Ma proprio qui?

Tutto è destinato a deteriorarsi, le cose, le cose possono essere restaurate e durare nel tempo, un po’ più a lungo rispetto a noi.

Scivolo dal frutto come una lacrima, densa, rimango appesa un attimo e poi precipito, cado sui fili d’erba intrisi di piscio. Un puntino bianco che ha perso la sua poesia, tra gli umori forti lasciati da una vita in declino.

Tutto qua?


Foto di yared-lopez da Unsplash