Alice

Sto andando ad una mostra di quadri, open air. Il sole non perdona e le cicale friniscono ma vedo il viale che mi aspetta, con un quadro appeso, in alto, tra due alberi, azzurro come un pezzo di cielo catturato e esposto lì per noi. M’incammino tra quadri appoggiati ai tronchi come frutti preziosi, tele stese a terra come tappeti volanti, opere che spuntano tra i fiori, sui ceppi, nascoste tra le balle di fieno.

Nel giardino delle meraviglie aspetto, come Alice, il Cappellaio Matto, l’Artista, e con lui, due folletti, due pittrici che hanno portato i loro doni, le loro opere, a corollario di questa esposizione a cielo aperto.

Si chiacchiera, tra foto e calici, immersi in un percorso di luce e pennellate di colore. L’aria ha un profumo aspro di fieno e pittura ad olio, gli occhi sembrano riflettere le tinte vivide. Vorrei visitare lo studio del pittore ma ci sono tante porte, chiuse. Non posso violare la tana creativa, dovrei chiedere, ma l’artista è impegnato. Cosa avrebbe fatto Alice? Lei aveva la piccola chiave d’oro.

Io, rimango ad osservare una tela enorme, adagiata sul sentiero, che mi trasporta lontano, tra i suoi gorghi di colore che sembrano in movimento, pronti a fuggire.

Una piccola mano mi sta tirando la camicia, uno gnomo? Chi sei? Cosa vuoi?

È il nipote del Cappellaio Matto, e mi porge un foglio. Cosa c’è di più bello di un bambino che ha fatto un disegno per te?

Ci sediamo, io e lo gnomo, all’ombra, osservando la folla che sta camminando placidamente, le chiacchiere che rimangono sospese nell’aria calda, poi tutto si ferma, per un attimo, anche le cicale smettono il loro canto. E partono gli applausi, un’onda fragorosa che attraversa i colori, le tele, fa tintinnare i bicchieri.

Ci guardiamo, io e lo gnomo. Devo andare. NO!

“Perché uno scrittoio è come un corvo?” Chiedo allo gnomo.

“Perché hanno entrambi le penne!”

Risponde da dietro una voce, Il Cappellaio Matto.

“Volevi vedere lo studio?”

Ora Alice è contenta, prima di svegliarsi, finirà il suo viaggio.


FOTO – OPERA di STEFANO SICHEL – Fondatore nel 1995 del TRANSVISIONISMO