Non è un film

Guerra. Siamo circondati. Siamo, circondati?

É così vicina, e così lontana. Tra noi e l’orrore, ci sono schermi e monitor.

Non ci è dato avere sensazioni di pelle, provare la paura che ti trascina su e giù per colline e monti, nella pioggia e nella polvere. Non sentiamo neanche gli umori pesanti, il sudore, il lerciume dei vestiti appiccicati alla pelle, di chi sta combattendo o scappando, e la puzza di vomito ed escrementi. Neppure la fame che attanaglia le viscere, i colpi di mitragliatrice sparati, il fragore delle esplosioni, la fuga continua, nascondendosi, tremando, lottando nella solitudine.

E la paura. Paura di morire. E si muore, con la guerra si muore sempre. Non importa chi muore, non importa neanche chi vince. Si muore e basta.

Il nemico è sempre l’altro.

Non importa da che parte stai. In guerra, sei il nemico.

Scrolliamo i post, guardiamo avidamente distruzione e dolore ma ci inalberiamo di fronte alla follia di politiche economico-religiose già decise, premeditate. Non è una serie, non è un film. Sta accadendo. Il sangue, quando sgorga, è denso, appiccicoso. Ha un odore forte il sangue. Ma, qui, dagli schermi, non lo sentiamo.

Il mio, gela tutte le volte che penso a quanto siamo stupidi. L’essere umano è davvero l’animale più pericoloso al mondo.

Foto da unsplash