Vi propongo una chiacchierata con il Poeta italiano Marcello Comitini che ha gentilmente risposto alle mie domande. Il risultato è un quadro astratto, in evoluzione, in cui le parole sono le pennellate che disegnano la trama dell’esistenza.
Il disinganno prima dell’illusione.
Un Nessuno, nato nel 1945, nella terra dei Ciclopi. Ho viaggiato per anni senza poter più tornare alla mia Isola.
- DUNQUE, UN MODERNO ULISSE, SIMBOLO DI AMORE PER LA CONOSCENZA. DA QUANTI ANNI SI DEDICA ALLA POESIA E PERCHÉ?
Sì un Ulisse…
Nel 1973 ho pubblicato la mia prima raccolta, “Un ubriaco è morto”. Al perché, non c’è solo una risposta. Forse, la più importante è che senza scrivere, la vista si annebbia e il mio respiro si affanna.
- A COSA SI INSPIRA NEL CREARE, HA UNA MUSA?
Ho una Musa che vive nella foresta blu di Hallerbos. Adesso tace perché, dalla morte di suo padre, mortale come me, si è chiusa nel silenzio. Ma sarebbero solo poesie d’amore. Io scrivo ispirandomi agli amori, alle ingiustizie, alle aspirazioni che concorrono a comporre l’Umanità nella sua contraddittoria complessità.
- LA DEFINISCONO MAESTRO, PER LA SUA GRANDE ESPERIENZA DI PROSA. COSA DIREBBE A CHI LA SEGUE DA ANNI, A CHI CERCA DI EMULARLA?
A chi mi chiama Maestro, volgo i miei occhi con piacere ma, soprattutto, con imbarazzo. A chi mi segue da anni, faccio i miei più sentiti complimenti, per la sua capacità di scoprire nel mio poetare nuove emozioni, anche d’amore. A chi mi emula, invio i miei più sentiti incoraggiamenti, perché la sua anima è tormentata quanto la mia.
- SI EVINCE IL SUO ANIMO SENSIBILE, PURO AL LIMITE DEL PUDORE, NON ARTEFATTO, QUINDI, UNA DOMANDA SCOMODA MA IMPORTANTE, COME LE SEMBRA IL PANORAMA DELLA POESIA NELL’EDITORIA ITALIANA?
Non esiste un’editoria della poesia. Esiste un’editoria dei poeti morti e noti o che fanno incassare denaro agli editori.
- UN’EDITORIA DEI POETI MORTI… AMARA IRONIA, MA LA VERITÀ, SPESSO, SI NASCONDE PROPRIO NELL’IRONIA. ESISTE UNA POESIA PREDILETTA? QUELLA CHE NON DIMENTICHERÀ MAI?
Non ho una poesia ma parole che ricorrono: sasso, silenzio, indifferenza. S’intrecciano tra loro a tessere la trama dell’intera esistenza. Cos’è un sasso? È l’essere che vive nel silenzio e nell’indifferenza degli altri, se non quando v’inciampano e lo gettano lontano con odio, stizza o disprezzo. Un sasso nel silenzio dell’indifferenza, è la metà debole dell’Umanità.
Marcella Donagemma
Un ringraziamento al Maestro Marcello Comitini per la sua disponibilità.
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