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Mancano 3 giorni alla presentazione del mio romanzo a Castell’arquato (PC), paesino medievale dove vivo al momento. Ho voluto farne una anche qui, per la piccola comunità, fuori dal caos delle Fiere del libro (cui parteciperò per ovvi motivi). L’atmosfera è rilassata ma sto cercando di creare un piccolo evento divertente(nonostante il tema del libro 😜), niente bla bla bla soporiferi. Vi sto scrivendo perché volevo invitare chi fosse in zona e avesse piacere di fare una gita fuoriporta, tra l’altro in questo weekend ci sarà la Fiera delle Castagne, che adoro. E, per invogliarvi, voglio postare un estratto da una delle cinque poesie che, Marcello Comitini, mi ha permesso di inserire nel mio romanzo _ Ti scrivo perché non so amare. Stalking_

Perché l’Amore, non è mai violenza.

NELLE LORO MANI

Con lampi di letizia e crudeltà

prendono vita in sembianze simili alle nostre.

Ci minacciano, ci sorridono, ci spogliano

ci elargiscono doni, ci colpiscono con la frusta

sul cuore dolente

sulle palpebre lacrimose

sulle spalle sino alle costole.

Ci crocifiggono

sulla cima del sublime amore.

PRESENTAZIONE ROMANZO

TI SCRIVO PERCHÉ NON SO AMARE

di Marcella Donagemma

Galleria d’Arte GIOELE CHI? Castell’Arquato, Piacenza, Sabato 5 ottobre, ore 17.00

Ciao!


MARCELLO COMITINI- Recensione di GIORNALISTA INDIPENDENTE

Ripubblico questo splendido articolo di GIORNALISTA INDIPENDENTE, sull’ultima raccolta di poesie di MARCELLO COMITINI.

Quella di Marcello Comitini non è la poesia dei folli e dei reietti, ma è semplicemente la poesia di un essere umano, dolente sì, ma anche sognante, malinconica, ma al contempo pervasa dall’infinita bellezza del creato, che il poeta tenta e spera di salvare dalle azioni distruttive di certi esseri avidi di potere.”






IL CIELO È UNA BOCCA INNAMORATA DELLA TERRA

L’ultima raccolta di poesie di Marcello Comitini è finalmente disponibile!

Ho avuto l’onore di scrivere la prefazione a questa opera e ve la propongo per raccontarvi un po’ di questo viaggio tra le parole, in cui mi sono volutamente persa, senza giudizi, solo aprendo l’anima, tra i versi incastonati in questa cornice di carta stampata”.

IL CIELO È UNA BOCCA INNAMORATA DELLA TERRA

Prefazione

Una raccolta assetata, pura e crudele, in cui lo spirito invoca un respiro, conscio della vastità dello smarrimento. (“Fiumi femmina”). Come la linfa che scorre dalle radici alle foglie, le parole suscitano emozioni palpitanti, tra ragione e sentimento. A volte, indifferenza e gelo, a volte, passione, “colma di dolce polpa maturata nella nicchia del cuore” (“Parole”).

Anche l’amore stordisce, rincorso, negato, sognato o rimpianto, quando “dalle bocche assetate, ti amo e addio, è il grido che alzano.” (“Lo stormo”). È una poesia che “scava un buco oscuro nella coscienza, non vuol riconoscere il passato, non crede nel futuro, non cade negli inganni del presente.” (“La poesia”)

Il tempo non è scandito, ma scivola come un fiume grigio, incapace di riflettere lo spazio celeste, mentre “sentiamo che in noi perdura la sostanza delle stelle” e “siamo come il vento, aria nell’aria.” I colori delle parole, il bianco che abbaglia dal “tulle delle nuvole”, la terra nutrita dalle ultime rosse gocce di sangue, il verde delle valli imputridite dai frutti caduti e marcescenti, le mani lucide e nere, come le piume di un cigno che orgoglioso scivola su acque tranquille. La Terra appare gioiosa, blu, verde, celeste, nonostante i singhiozzi per tanta bellezza. Questa è immortalità? La natura divina del vuoto. (“Lascio fare”)

“Gli artigli degli umani” incapaci di proteggere tanta bellezza, ignorando il destino comune, tramutano le parole in pietre, inesprimibili grida, tra presunzione e ignoranza.

Manca sempre qualcosa alla felicità umana, dai sogni infranti, alle lacrime che grondano dalle nuvole, mentre è impegnata a correre, dimenticandosi delle proprie radici, della storia e dei gesti antichi di chi non c’è più, piangendo, bestemmiando, negando l’esistenza. (“Simulacro divino”)

“È breve e freddo il filo che ci lega” (“Effimera”)

“La luna apparirà col suo calice di ghiaccio, per celebrare la cecità del loro essere” (“Colline”)

Sono liriche che sanno cogliere nel profondo verità difficili da negare, percezioni che parlano d’istinto, sempre connessa al substrato della coscienza, spaziando tra malinconia e nostalgia. La ricchezza sentimentale si evince nella poetica che sorprende col suo carico di significati. Una vena poetica che a volte si ritrae sobriamente, a volte stupisce con immagini evocative, scruta e non giudica, suscita un’incredibile curiosità. Ci si perde in versi dallo spessore rilevante, ricordi che sono attimi indefinibili, intensi e a volte strazianti.

In “Scrivere lentamente”, si prende gioco della caducità umana, invitando ad una lettura istintiva e scevra da preconcetti. La ricerca di una impossibile “lealtà della vita”, nella umana convinzione di essere eterni Dei. “L’amore che spinge a credere di essere vivi è andato perduto.”

Anche quando, in alcune poesie, come nella “Voce della terra” e “Primavera eterna”, si affrontano temi sociali, anche quando lo scrivere di guerre, di ingiustizie ed omicidi, di menzogne politiche, di povertà della terra, tutto “fa da specchio opaco all’incoscienza umana svuotata, superficiale, le cui grida di orrore, davanti alla TV, “galleggiano intrappolate da uno schermo”.

Nella ricerca della ragione dell’esistenza, le risa diventano tragiche in “Chat GPT”, i coltelli sono privi di lame. La passione non ha ragione d’esistere se cervelli digitali, come infinite maschere, offrono risposte a tutti i perché.

Come sopravvivere? Non alla morte, che accompagna, muta amica sconosciuta, ma ai sogni, ai ricordi che bruciano? Odio, integrità, speranza, illusioni, amore, lacrime, solitudine, un urlo si leva dai versi che anelano l’impossibile: l’ascolto, unica via alla libertà.

Alla fine, nello scrutare doloroso sulle debolezze umane, c’è la continua ricerca dell’amore, quello universale “unico e misterioso”, illuminato dallo “sguardo della luna, sui volti lavati dalle mani bagnate di pianto”.

Marcella Donagemma

Il poeta Marcello Comitini

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La poesia rende eterni

TERRA, CARNE DEL POETA

Poche opere d’arte hanno la longevità della poesia.

La prossima raccolta di poesie Terra, carne del poeta, di MARCELLO COMITINI sarà presto disponibile. Ecco un breve video di presentazione, tratto da una delle poesie della raccolta: Fiumi femmina.

Video e prefazione al libro di Marcella Donagemma. (moi)

Collaborazione artistica? SI PUÓ FARE!

Allora si può! < Si può fare!!! > Con questa battuta nel mitico film Frankenstein Junior, Gene Wilder, annunciava temerario e orgogliosamente pazzo, il successo dei suoi esperimenti.

Bene, oggi confermo. Si può collaborare tra artisti, si può ancora avere fiducia nella possibilità di condividere esperienze e lavori. Anche su un Social. É cosa rara, e qualcuno mi ha detto: “Fatti i fatti tuoi e campi cent’anni!” , sicuramente ha ragione. Ma, che senso ha? Rischi di rimanere deluso? Certo. Ma quando invece succede…

Che un maestro come Comitini, che ringrazio ancora, offra la possibilità di apparire in uno dei suoi lavori, denota non solo sicurezza in se stessi ma anche empatia e curiosità. Doti rare e preziose.

E, per chi ancora non si è avvicinato alla prosa di Marcello Comitini…

Il cielo è una bocca innamorata della terra


Foto da web

MUSUBI – Romanzo di Marcella Donagemma

I toni di affascinante levità di questo secondo romanzo della bravissima Marcella Donagemma, introducono il lettore in un mondo elegante, in cui i …

MUSUBI – Romanzo di Marcella Donagemma

Grazie al poeta Marcello COMITINI per questa splendida recensione sul mio secondo romanzo MUSUBI.❤️

POETI- MARCELLO COMITINI- Il Poeta del disinganno_intervista di Marcella Donagemma

Vi propongo una chiacchierata con il Poeta italiano Marcello Comitini che ha gentilmente risposto alle mie domande. Il risultato è un quadro astratto, in evoluzione, in cui le parole sono le pennellate che disegnano la trama dell’esistenza.

Il disinganno prima dell’illusione.

  • CHI É IL POETA COMITINI?

Un Nessuno, nato nel 1945, nella terra dei Ciclopi. Ho viaggiato per anni senza poter più tornare alla mia Isola.

  • DUNQUE, UN MODERNO ULISSE, SIMBOLO DI AMORE PER LA CONOSCENZA. DA QUANTI ANNI SI DEDICA ALLA POESIA E PERCHÉ?

Sì un Ulisse… 

Nel 1973 ho pubblicato la mia prima raccolta, “Un ubriaco è morto”. Al perché, non c’è solo una risposta. Forse, la più importante è che senza scrivere, la vista si annebbia e il mio respiro si affanna.

  • A COSA SI INSPIRA NEL CREARE, HA UNA MUSA?

Ho una Musa che vive nella foresta blu di Hallerbos. Adesso tace perché, dalla morte di suo padre, mortale come me, si è chiusa nel silenzio. Ma sarebbero solo poesie d’amore. Io scrivo ispirandomi agli amori, alle ingiustizie, alle aspirazioni che concorrono a comporre l’Umanità nella sua contraddittoria complessità.

  • LA DEFINISCONO MAESTRO, PER LA SUA GRANDE ESPERIENZA DI PROSA. COSA DIREBBE A CHI LA SEGUE DA ANNI, A CHI CERCA DI EMULARLA?

A chi mi chiama Maestro, volgo i miei occhi con piacere ma, soprattutto, con imbarazzo. A chi mi segue da anni, faccio i miei più sentiti complimenti, per la sua capacità di scoprire nel mio poetare nuove emozioni, anche d’amore. A chi mi emula, invio i miei più sentiti incoraggiamenti, perché la sua anima è tormentata quanto la mia.

  • SI EVINCE IL SUO ANIMO SENSIBILE, PURO AL LIMITE DEL PUDORE, NON ARTEFATTO, QUINDI, UNA DOMANDA SCOMODA MA IMPORTANTE, COME LE SEMBRA IL PANORAMA DELLA POESIA NELL’EDITORIA ITALIANA?

Non esiste un’editoria della poesia. Esiste un’editoria dei poeti morti e noti o che fanno incassare denaro agli editori.

  • UN’EDITORIA DEI POETI MORTI… AMARA IRONIA, MA LA VERITÀ, SPESSO, SI NASCONDE PROPRIO NELL’IRONIA. ESISTE UNA POESIA PREDILETTA? QUELLA CHE NON DIMENTICHERÀ MAI?

Non ho una poesia ma parole che ricorrono: sasso, silenzio, indifferenza. S’intrecciano tra loro a tessere la trama dell’intera esistenza. Cos’è un sasso? È l’essere che vive nel silenzio e nell’indifferenza degli altri, se non quando v’inciampano e lo gettano lontano con odio, stizza o disprezzo.  Un sasso nel silenzio dell’indifferenza, è la metà debole dell’Umanità.

Marcella Donagemma

Un ringraziamento al Maestro Marcello Comitini per la sua disponibilità.

alessandriatoday.com

L’amore umiliato

….

Sono colei che t’invoca
di farmi tornare indietro
quando il sangue ancora caldo
scorreva nelle mie vene
ora fredde di una vita inattesa.

…..

Non perdurare nel sentimento atroce
di chi non sa cosa sia amare.

“L’ amore non ricambiato. Inutile, dice il mito di Apollo e Dafne, amare qualcuno che non ricambia: qualunque sia la scelta che l’altra persona farà di fronte ai nostri sentimenti, deve essere rispettata senza ammettere violenza.”

DAFNE di Marcello Comitini

Con immensa gratitudine al poeta Marcello Comitini che spero voglia collaborare con alcune delle sue prose, che ho trovato molto significative, e vorrei includere nella stesura del mio prossimo romanzo.