Sei pronta? Quasi.
Fissando lo specchio, con quell’aria da “ti sei truccata troppo”, cerchi di modificare il… troppo. E cominci a togliere, prima con un batuffolo di cotone, poi con l’acqua micellare. Risultato? Un quadro astratto, misto tra Pollock e Gorky. No, non ci siamo, prima di passare alla paglietta di ferro, decidi di struccarti e basta.
Eccoti! Ma ciao! Ciao occhiaie e rughette, zigomi arrossati e labbra secche. Calma. Maschera lenitiva e un po’ di meditazione con respirazione, sul letto.
Ti rilassi, ma pensi. NON devi pensare! Lascia andare. Ma certo, adesso ci riesco.
Ma se cambio vestito? No, forse le scarpe, e anche la borsa. Gli accessori fanno la differenza.
NON pensare! Ok. Inspiro, espiro.
Cambio vestito, ho deciso. Quella tuta pantaloni svasata mi fa sembrare un elefante indiano, arancione. Gonna? Naaa, gambe troppo bianche, allora quel completo che avevo preso l’anno scorso. Se ci entro ancora.
STAI PENSANDO!
Va bene, stop alla meditazione, devo vestirmi. Ma prima, mi trucco un po’, poco, il giusto.
E sei davanti allo specchio, mentre ad occhi chiusi, asciughi quello che è rimasto della maschera. Ora va proprio bene.
Apri gli occhi e sulla pelle diafana, luminosa, noti un punto rosso, proprio tra gli occhi, in mezzo alla fronte. Pensi ad un riflesso dello specchio, ma no.
Eccolo in tutto il suo splendore, un brufolo, gigante.
Il tuo destino è compiuto.
La vita è imprevedibile e cerchi di non focalizzati sul problema, pensando alle Quattro Nobili Verità del Buddhismo:
dolore / accettazione / cessazione del dolore/ la via che porta alla cessazione del dolore.
Ecco, la via che ti farà ignorare quella piccola piramide rosso fuoco che ti sta sfidando: cerottino tondo, cosparso di brillantini. Il terzo occhio.
La tuta pantaloni arancione sarà perfetta.
foto di noah-buscher da unsplah
