AUTORI AI DOMICILIARI- Elisabetta Violani intervista Marcella Donagemma

Ciao a tutti! Questa è un’intervista (un pò lunghina 🙄) fattami dall’autrice Elisabetta Violani, sul mio ultimo romanzo. Con qualche “gag” non voluta…

Elisabetta, (biologa e ricercatrice) oltre ad essere una scrittrice, vincitrice dell’ultimo premio per la narrativa “Il libro più bello d’Italia”, si occupa anche della promozione di altri scrittori con la sua Rubrica “AUTORI AI DOMICILIARI”.

Si parla un pò di tutto, parlo di me e delle mie pubblicazioni,,, se vi va di conoscermi un pò di più! 🤓

Mes amis…

Vi ringrazio, dei complimenti, degli auguri, di essere passati…

Chi di voi è stato al Salone Internazionale del Libro di Torino, in veste di Autore, SA! Conosce già la portata dell’emozione, lo stordimento del continuo parlare, che col tempo migliora, il piacere di veder tornare qualcuno che è passato, ha letto la sinossi e qualche pagina del vostro romanzo, ma eravate occupati con un altro possibile acquirente. Bella esperienza! Tante letture, tanta gente curiosa, tanto male ai piedi!

ps: il SalTO dietro le quinte…


amazon.it

SalTO- SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO DI TORINO – Marcella Donagemma

ECCOCI! Dal 9 al 13 maggio il SalTo, Salone Internazionale del Libro di Torino, apre le porte. E quest’anno, al Padiglione 3, stand 69, ci sarò anch’io, MARCELLA DONAGEMMA, col mio ultimo romanzo < TRA LA POLVERE E LE NUVOLE> edito dalla Echos Edizioni.

Sono una dei tantissimi autori che saranno presenti, felice di esserci e immersa nel mio mondo, quello dei libri. Scrivo dagli anni ’90 e sono al mio terzo romanzo, pubblicato circa un anno fa. Il mio nome non è conosciuto, non ancora… Non ho avuto campagne di marketing aggressivo o presenze social importanti, ho scritto.

Cosa è importante per uno scrittore? Non è un hobby, non è improvvisazione o realizzazione del libro nel cassetto, mai avuto libri nel cassetto. Chi, come me, ama definirsi scrittore, lo fa non solo perché c’è chi ha creduto nell’opera, ma soprattutto perché, una volta pubblicata, ha ottenuto riscontri belli, bellissimi, da chi la ha letta. La gratificazione passa solo attraverso le recensioni, quelle oneste, quelle che ti lasciano il cuore in gola per l’emozione. Ebbene sì. Tra l’essere convinti di aver scritto qualcosa di valido e la certezza che lo sia, ci passa un mondo di lettori.

Spero che siate tra questi.

Ci vediamo al Salone del Libro! 

Marcella Donagemma


I “Fantastici quattro” di Simona Zilio

OPS! 😄 Proprio su Facebook, stamattina, vedo questo post di Simona Zilio! My Low Profile. Se da un Social può nascere qualcosa di buono, allora non sono solo parole….

Grazie Simona! 🩷

📕 Questo è il mio ultimo romanzo : TRA LA POLVERE E LE NUVOLE

📕 Questo invece è quello di Simona in preordine:


TRA LA POLVERE E LE NUVOLE – Recensione di Diario di bordo

Che meraviglia ricevere qualcosa di inaspettato, un regalo. Questa bellissima recensione sul mio penultimo libro, da parte di diariodibordo, la nostra egle, mi è apparsa oggi, così, tra un post e l’altro. Proprio con Marcello Comitini, che invece mi ha permesso di pubblicare alcune delle sue bellissime prose nel mio ultimo romanzo di prossima pubblicazione (spero), si era parlato di generosità, di collaborazione artistica, non sempre facile tra autori. Beh, cara egle, oltre ad essere una brava scrittrice, sei anche decisamente altruista, una qualità che ammiro molto nelle persone. Grazie, col cuore! 💓

Vergogna

tratto da ….TRA LA POLVERE E LE NUVOLE

… Osservo tra i vestiti donati, tra le maglie e i pantaloni, osservo gli sguardi dei volontari, occhiate vuote, qualcuno indossa dei guantini di plastica. Forza, torna in te. Provo una sensazione orribile, sono arrabbiata, furiosa, per tutto quello che sto passando. Proprio davanti alla Chiesa stanno passando due persone che conosco. Vedo che una mi sta fissando e abbasso lo sguardo. Esco di corsa, col viso basso, nascosto dalla tesa del cappellino. Corro, corro, attraverso col rosso e corro. Arrivo ai cespugli sul lungotevere, col fiatone, il cuore che batte, la faccia rossa per la vergogna.

Vergogna. Quanto può sopportare l’anima?  La vergogna puzza? Posso dire con certezza che la vergogna produce una sorta di sindrome olfattiva che ti fa credere di puzzare. Esistono però tanti tipi di vergogna. È un’emozione complessa, che ho provato quando mi sono sentita inadeguata, inferiore. A scuola per esempio, durante qualche esame all’Università, o quando, nelle gare di pattinaggio, crollavo miseramente durante le gare, sentendo gli sguardi di tutti. Ma era il passato. Non mi era più successo. Fino ad oggi. Non avevo provato vergogna quando stavo in fila con altri senzatetto, ma oggi, oggi sì. L’imbarazzo è poca cosa di fronte alla vergogna. Puoi essere imbarazzato per un senso di inadeguatezza ma, vergognarsi fino ad arrossire, fino a volerti nascondere, fuggire, questo ti fa sentire mortificato, giudicato, perché, ti hanno scoperto. Mi ero sentita invisibile fino a quel momento, mi era sembrato di essere su un altro pianeta, un’altra dimensione, e non ero io che stavo provando tutto questo, era l’altra me. Ecco, forse il fantasma di me stessa stava facendo tutto il lavoro, sopportando umiliazioni, rifiuti, freddo, povertà. Oggi, il fantasma era sparito, lasciandomi nuda di fronte alla realtà. Ero proprio io ad essere sola, ad aver fallito, in mezzo ad una strada, o meglio, in mezzo ad altri disperati.


foto di Resource-Database da Unsplash

Tra la polvere e le nuvole

Fiocco, non saprei, mettiamo bianco, per il mio nuovo arrivato! È il terzo romanzo, si aggiunge alla famiglia già numerosa di articoli e racconti.

Ha la sua personalità, come tutti del resto.

É un viaggio, nella mente della protagonista, con la protagonista, in un altro universo, quello degli homeless.

Crudo, triste, scomodo? No.

Lo definirei irriverente, come solo i bambini sanno essere. Un viaggio emozionale. Ma essendo di carta, come Pinocchio era di legno, aggiungerei che può spiazzare, provocare, inquietare.

....” C’é un patto tra me e la strada, fragile e intimo, che ho plasmato a modo mio. Mi ha trasmesso la sua forza e la sua violenza, quel suo proseguire anche se tu sei distrutta. Quel passo in più che faccio ogni giorno è per sfuggire al dolore, anche se mi avvicina sempre più a quella soglia che non voglio superare. Sorpassare quel limite potrebbe significare non poter più essere la stessa. Se perderò il ricordo di me stessa, il mio mondo cesserà di esistere, come il mio futuro. Non devo smettere di chiedermi chi sono. Quanto può sopportare l’anima?”