Essere, qualcuno.

“Sei sicura di voler ballare con lui?” E lei, alza gli occhioni da terra, fissa la telecamera e annuisce. Parte la musica. Deve essere davvero alta, non si sente niente, ma è un momento dedicato proprio a quella coppia, devono dirsi tante cose, più cose possibili, con la bocca attaccata alle orecchie dell’altro, i nasi che si scontrano perché non hanno finito la frase. Ma la musica svanisce, e tutti, tornano al proprio posto.

Si agitano le labbra ingombranti di una dei conduttori della trasmissione, non c’è tempo da perdere, deve dire la sua. Ed è davvero complicato cercare di interpretare la sequela di frasi, interrotte da sguardi eloquenti, risate sardoniche, minacce di abbandonare lo studio. La regia sta facendo un lavoro sull’orlo di una crisi di nervi, passa da una inquadratura ad un altra. Un uomo di mezza età si sta osservando le scarpe, massaggiandosi una caviglia e l’immagine successiva è già litigio.

Due ragazze non troppo giovani o donne non troppo anziane, che stanno ad un pelo dal prendersi letteralmente per i capelli ma, il pensiero del lavoro certosino di trucco e parrucco, sicuramente le blocca. Ma non blocca le voci, come aquile inferocite che stanno difendendo il nido, anche se qui, di così prezioso, non si vede nulla, non si percepisce nulla.

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Giusto il tempo di ritoccare il trucco, immagino, o dare uno sguardo alla scaletta, e si è di nuovo online. Scende dalle scale una ragazza mora, dai capelli lucidi e una minigonna che sembra più una cintura, portata molto bassa. Cammina con finta sicurezza, sa di essere considerata un’altra minaccia. Le occhiate al vetriolo si sprecano. Baci di benvenuto e si accomoda. La gente del pubblico applaude. Ma chi è? Ma chi sono?

Riparte la diatriba sul perché non vuoi uscire con me.

Abbiamo appena ballato insieme.

Mi hai detto che ti piaccio molto.

Non sei vero.

Non sei mai stato vero.

Io sono vera.

Io sono sempre stata me stessa.

La Fiera delle Vanità, verrebbe da dire, se non sentissi che stona il paragone. Eppure pare funzionare, se non ci si sofferma ad osservare gli sguardi vuoti o impauriti o desiderosi di essere inquadrati, dei tanti partecipanti. Fanno quasi tenerezza. E inquadratela un attimo! In fondo si è messa alla gogna, è lì, inguainata in un vestito di due taglie più piccolo, con dei tacchi che hanno sicuramente necessitato ore di prove. In fondo, cosa vi costa? Perché lei no?

Perché sono lì? Il loro cuore è davvero sobbalzato vedendo quella persona inquadrata, mentre parlava del nulla, al punto di voler partecipare a casting estenuanti ed esporsi alla berlina mediatica?

La fama. Essere qualcuno, esistere e, soprattutto, resistere.

Ma il talento? Il valore che, probabilmente c’è, se non in tutti, almeno in alcuni? Come falene, attratte dalle luci dello studio, svolazzano, urtandosi, offendendosi, odiandosi, vaneggiando.

É un reality, cito: “spettacolo che mira a trasformare la realtà, o presunta tale, in una forma di intrattenimento leggero, senza uno scopo prettamente educativo”.

Intrattenimento leggero. Non per loro.


Foto da unsplash

9 pensieri su “Essere, qualcuno.

  1. Credo che una donna che ha dignità e stima di se non dovrebbe sottoporsi a giudizi e mettersi in vetrina: in vetrina si mettono i manichini, ma si sa che chi è in cerca di fama per un primo piano si farebbe mettere i piedi in testa e per avere un primo piano già che sta in posa darebbe un braccio . Secondo me tutto il mondo dello spettacolo è un mondo falso, la bellezza se c’è non ha bisogno di telecamere e non si vende…Le attrici per recitare stanno in sala trucco e parrucco per ore , una donna di casa anche se è molto bella non ha bisogno di apparire , ma in tutti i Talk show ci sono le donnine scollacciate che vanno per farsi vedere, farsi corteggiare anche se sono cesse…Il mondo va così e tu in poche righe hai saputo darcene una dimostrazione.La bellezza sta negli occhi di chi guarda e c’è senza bisogno di mettersi in mostra perché se c’è il trucco c’è finzione , ipocrisia e falsità… C’è chi si alza al mattino e si fa una doccia e con quella ci tira avanti, la vanità è maledettamente mostruosa.Un abbraccio e buona serata Cara Marcella 🌹💞🫂
    Che trasmissione è quella di cui hai scritto?

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    • Ciao Desire… ho scritto proprio di una di quelle trasmissioni di cui hai parlato… dove trionfa il nulla, pur di apparire. Oggi, e’ vista come opportunità di lavoro, e risponde proprio a questa frenesia di emergere. Siamo in un mondo visuale, in cui se non “esisti “ fai fatica. Marketing sulla persona… o su quello che vuoi che venga, appunto, visto, di te.
      Grazie e buon weekend 🦋🩵

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  2. Arrivato in fondo, fino a quel momento non avevo capito nulla intuisco che parlavi di quelle trasmissioni TV tipo uomini e donne, o reality tipo l’isola dei famosi. trasmissioni che non vedo, anzi non ho mai visto ma ho solo sentito parlare.

    Al di là di queste considerazioni bisogna dire pane al pane, vino al vino: scrivi bene e colpisci l’attenzione del tuo lettore, io.

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