La ragione non ha passione

Guardava in continuazione l’orologio. Seduta sul divano, pronta da più di mezz’ora, pensò di andare a rivedersi allo specchio. Sospirando, si alzò, sentendo che le mani erano un pò gonfie per il caldo. Le avrebbe messe sotto il getto di acqua fredda.

In bagno, mentre l’acqua scorreva, passò in rassegna i capelli, cercando segni di ricrescita, poi, il viso.

Il viso.

L’acqua scorreva e lei rimase con lo sguardo fisso negli occhi. Il trucco leggero per non sembrare ancora più vecchia, le labbra che parlavano di baci. Abbassò lo sguardo sul lavandino, sulle mani che muoveva sotto il getto fresco. Si era dimenticata di togliersi gli anelli.

Per un attimo, le sembrò di affogare. Non c’erano appigli, non c’era nessun salvagente. Ci aveva pensato a lungo, non era la prima volta che giungeva a quella decisione, ma, questa volta, aveva finito le scuse, o la forza. Del doman non v’è certezza... E invece sì.

Chiuse il rubinetto e si asciugò con cura le mani, l’acqua tra gli anelli, e mise la crema, tenendo alte le braccia per favorire la circolazione. Faceva davvero caldo e sentiva lo stomaco contorcersi in un disagio che arrivava fino alla gola e si fermava proprio un attimo prima di esplodere in lacrime. Deglutì dirigendosi verso lo specchio grande, il rumore dei tacchi l’accompagnava, riportandola a momenti vissuti, a scenari tinti di rosso e arancio, deflagrati nel cuore e nel corpo. Quel corpo che l’aveva tradita. Quel corpo che non sapeva più trafugare gli anni, perché si era col tempo sincronizzato con la sua mente. Non avrebbe saputo dire quando era successo, quando il cuore aveva perso potere e aveva lasciato campo libero alla razionalità. Forse l’ultimo compleanno.

Come fare a dimenticare le emozioni, gli abbracci, la passione, quelle risate di pancia incontrollabili? Come cancellare quegli occhi disegnati da ciglia lunghe e morbide, il suo profumo, il suo sorriso, la sua invadenza?

Si guardò allo specchio con un sorriso e si trovò bella. Strinse le labbra e chiuse gli occhi.

Vent’anni di differenza erano troppi. Lo sapeva, lo aveva sempre saputo.

Arrivò un messaggio sul telefonino. Era arrivato. Prese la borsa e, sentendo di colpo tutta la pesantezza dei suoi anni, uscì, per non ritornare.


Foto da unsplash

9 pensieri su “La ragione non ha passione

  1. Chi ragiona non può amare, non può avere passioni. Chi è appassionato non ragiona ma agisce d’istinto.

    La signora del racconto getta dietro alle spalle ogni differenza e agisce d’impulso, perché se ragionasse sugli anni di differenza sa che non sarebbe passione ma solo sentirsi giovane.

    Bello questo spaccato di vita

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  2. Cosa la fa così speciale agli occhi del lettore questa donna che ha toccato l’età matura?  Si mescolano nella sua mente senso di solitudine, incertezza e piacere del presente che le ridona la gioia di abbandonarsi tra le braccia del futuro.

    A renderla speciale sono la casa vuota in cui risuona il ticchettio dei tacchi, gli anelli dimenticati al dito mentre le mani si muovo fresche sotto il getto d’acqua e quel suo ultimo uscire senza ritornare.

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